Corso di BLS
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CORSO DI BLS:
BLS è l'acronimo di Basic Life Support (Supporto di Base delle Funzioni Vitali), insieme al BLS-D, si tratta di protocolli comprendenti una sequenza di azioni e manovre di primo soccorso da attuare in situazioni di emergenza e, in particolare, in caso di arresto respiratorio e/o cardiaco. Possono essere messi in pratica sia da operatori sanitari che da operatori non sanitari, purché abbiano seguito gli appositi corsi tenuti da medici e operatori qualificati. Si attuano nel caso di perdita di coscienza di una persona presumibilmente colpita da morte cardiaca improvvisa o da altri disturbi in grado di portare ad arresto cardiaco o respiratorio, per incrementarne le possibilità di sopravvivenza. Difatti sono manovre intente a preservare tutte quelle cellule, in special modo del cervello, ed evitare che muoiano per assenza di ossigeno. Poiché nel momento in cui la respirazione e la circolazione sanguigna si arrestano, i tessuti di un organismo non ricevendo più ossigeno iniziano un processo di morte e la probabilità di sopravvivenza diminuisce notevolmente. Ma se s'interviene in maniera tempestiva con poche e semplici manovre di primo soccorso, la possibilità di sopravvivenza, così come la possibilità di recupero senza danni cerebrali, aumentano considerevolmente. L'obiettivo quindi dei corsi BLS e BLS-D è quello di formare i cittadini "comuni" (operatori o soccorritori laici) per consentire loro di mettere in pratica manovre di primo soccorso che potrebbero salvare la vita, difatti tali corsi prevedono sia una parte teorica ma soprattutto una parte pratica, in cui esercitarsi con l'esecuzione delle manovre di primo soccorso su appositi manichini, naturalmente, sotto la supervisione degli istruttori. Inoltre all’interno di questa tipologia di corsi vengono fornite indicazioni anche sulle manovre da eseguire in caso di ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo sia negli adulti che nei bambini. Questa serie di azioni e manovre da eseguire in sequenza viene denominata “catena di sopravvivenza” ed è suddivisibile in 4 distinte fasi: 1- il riconoscimento della situazione di emergenza e la tempestiva allerta dei soccorsi; 2- la realizzazione della manovra di rianimazione cardiopolmonare; 3- la defibrillazione; 4- l’intervento medico, che offre un supporto vitale avanzato (Advanced Life Support o ALS). Se in passato il primo soccorso era considerato attività di esclusivo appannaggio degli operatori sanitari, per cui in caso di emergenza ci si limitava a contattare i soccorsi e ad attenderne inermi l’arrivo, ad oggi chiunque, opportunamente formato, può praticare delle specifiche manovre salvavita. Tuttavia, a questo proposito è bene precisare che, secondo quanto previsto dalla normativa vigente in merito, gli operatori non sanitari non sono obbligati a intervenire, anche se possiedono le conoscenze necessarie per attuare le manovre di primo soccorso e hanno seguito i corsi BLS e BLS-D. In una situazione di emergenza, infatti, è plausibile che il soccorritore non sanitario si trovi in una situazione di panico e sia incapace di agire in qualsivoglia modo. Tuttavia, esso è tenuto a chiamare il 118.
Allo stesso tempo è bene ricordare che, sempre secondo quanto previsto dalla normativa attualmente in vigore (Gennaio 2019), se l'operatore non sanitario decide di intervenire e l'individuo non riesce a sopravvivere, il soccorritore laico non è ritenuto responsabile di tale evento. Al contrario, per gli operatori sanitari vige l'obbligo d'intervento e di messa in pratica delle sequenze BLS e BLS-D (se il defibrillatore è disponibile) qualora si rendano necessarie. Per semplificare e volendo riassumere le principali azioni in sequenza previste dal BLS, da eseguire anche con una certa tempestività, sono: valutare la sicurezza dell'ambiente circostante, valutare lo stato di coscienza dell'individuo scuotendolo delicatamente per le spalle e chiamandolo, valutare la respirazione (normale, non normale o assente), chiamare il 118 e fornire informazioni in merito allo stato dell'individuo (cosciente, non cosciente, respira, non respira, ecc.), Iniziare la rianimazione cardiopolmonare se l’individuo non respira e non è cosciente e cercare di proseguire la manovra di salvataggio fino all’intervento del defibrillatore o del 118. In caso di trauma evidente (ad esempio, individuo che cade da una scala o da un ponteggio, individuo investito da un'auto, ecc.) - soprattutto se alla testa e al collo - la persona non va toccata, deve essere lasciata nella posizione in cui è stata trovata e la rianimazione cardiopolmonare non deve essere eseguita da personale non sanitario. Qualora sia disponibile il defibrillatore semiautomatico esterno e qualora si sia in grado di utilizzarlo, accendere lo strumento non appena è disponibile e seguire le istruzioni fornite dalla voce registrata.
All'arrivo del 118, il soccorritore laico dovrà lasciare spazio agli operatori sanitari e allontanarsi dall'individuo soccorso. Quest'ultimo verrà preso in carico e trasportato in ospedale dove riceverà tutte le cure del caso.